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Food Truck Jam: come concludere bene il week end
Si sa, la fine del week end porta sempre un po’ di ansia: l’indomani ricomincia la settimana, con la scuola, le levatacce, il lavoro e la routine di tutti i giorni. Un’ottima alternativa per scacciare i pensieri e rilassarsi, è il Food Truck Jam, ogni sabato dalle 17 alle 23 all’Emirates Golf Club.

Si sa, la fine del week end porta sempre un po’ di ansia: l’indomani si ricomincia con la scuola, le levatacce, il lavoro e la routine di tutti i giorni. In più, abituarsi al sabato come primo giorno della settimana è difficile, anche per chi vive qui da tanti anni.
Un’ottima alternativa per scacciare i pensieri e rilassarsi, è una iniziativa che ha di recente riaperto a Dubai (la prima “edizione” aveva inaugurato lo scorso febbraio): il Food Truck Jam.
I prati e le collinette dell’Emirates Golf Club ospitano, ogni sabato dalle 17 alle 23, una ventina di camioncicni che propongono cibi “da strada” da tutto il mondo.
Disposti in un grande cerchio, nel mezzo lasciano il posto ad un accogliente spazio sull’erba per amache, tavolini e, per chi si ricorda di portasele dietro, coperte per il picnic. Il tutto avvolto da musica dal vivo e piccole lucine, in un’atmosfera un po’ insolita per Dubai, a metà tra i mercatini e le sagre di paese.
Tra cibo tailandese, libanese e hamburger, è da provare sicuramente il Food Truck italiano che condisce la pasta (al pomodoro, al pesto o “all’Alfredo”) in grandi forme di parmigiano.
Viene servito anche alcol ed è possibile farsi portare la shisha.
L’entrata è libera, ma non aspettatevi prezzi economici per il cibo (per una birra e un piatto di pasta spenderete circa 80 aed).
Consiglio: non arrivate troppo tardi, altrimenti la fila di persone davanti ai truck diventa lunghissima.
Per maggiori informazioni
Emirates Golf Club
tel. +971 4 417 9999
e-mail emiratesdining@dubaigolf.com

Elisabetta Norzi arriva a Dubai nel 2008. Nata e cresciuta a Torino, dopo una laurea in Lettere Moderne si trasferisce a Bologna per un master di specializzazione in giornalismo. Qui conosce la realtà dell'associazionismo emiliano e decide di occuparsi di tematiche sociali. Entra nella redazione dell'agenzia di stampa Redattore Sociale, collabora per il Segretariato Sociale della Rai e per il gruppo Espresso-Repubblica. Giramondo per passione, comincia a scrivere reportage come freelance con un servizio sulla Birmania durante la “rivoluzione zafferano”, ripreso dalle principali testate e televisioni italiane. Dopo diversi anni come corrispondente da Dubai (Peacereporter, Linkiesta), fonda Dubaitaly.
