A meno di 21 giorni dall’inaugurazione di Expo, alcuni potevano pensare che il governo Emiratino avrebbe aspettato di valutare i risultati di questo evento cosi tanto atteso prima di annunciare nuovi progetti a lungo termine. Invece, eccoci qua a commentare una nuova iniziativa che punta ad attrarre oltre 150 miliardi di dollari nel corso dei prossimi nove anni.
I 50 progetti degli Emirati sanciscono il 50esimo compleanno della nazione. Se i 50 anni passati sono stati all’insegna della crescita aggressiva, quasi asfissiante, sia dal punto di vista industriale che da quello demografico, i prossimi 50 anni saranno all’insegna di una crescita sostenibile, che metterà l’innovazione tecnologica, il rispetto dell’ambiente, e l’inclusione sociale al centro di ogni iniziativa.
I primi 13 progetti sono stati annunciati lo scorso 5 Settembre ad un evento a cui hanno partecipato tutti i maggiori esponenti del governo Emiratino. Già da questo primo assaggio, notiamo come gli Emirati puntino a cambiare radicalmente la concezione del paese negli occhi dei propri residenti.
Un’iniziativa chiave in questo senso è l’estensione del permesso di soggiorno al termine di un rapporto lavorativo. Oggi, i residenti possono soggiornare per un massimo di 30 giorni all’interno del paese senza un visto lavorativo, ma con l’introduzione della nuova legge questo periodo si estenderà a 6 mesi. Questa iniziativa darà più tempo ai residenti per cercare un nuovo posto di lavoro e aiuterà gli Emirati ad evitare le fughe di cervello.
Inoltre, la speranza è che gli Emirati vengano visti sempre di più come un posto dove costruire una carriera a lungo termine, con la possibilità di metter su famiglia e far crescere i propri figli all’interno del paese. In altre parole, la speranza è che si incominci a vedere questo paese come una vera e propria casa, invece che come un luogo di passaggio. Da questo punto di vista è importante sottolineare anche l’estensione dai 18 ai 25 anni per sponsorizzare la residenza dei figli sotto il visto lavorativo dei genitori. Questo cambiamento è mirato a trattenere le famiglie negli Emirati una volta che i figli completano il loro percorso di studi scolastico. Oggi, molte famiglie sono costrette a lasciare il paese per seguire i propri figli una volta che questi compiono 18 anni.
L’introduzione di due nuovi visti amplieranno il numero di opzioni disponibili per ottenere un visto di residenza. Stiamo parlando del cosiddetto “green visa”, che permetterà ai laureati con il massimo dei voti e ai professionisti/imprenditori “altamente qualificati” di sponsorizzare se stessi, e al “freelance visa” che invece darà l’opportunità ai lavoratori autonomi di stare nel paese senza un datore di lavoro fisso.
Dal punto di vista della diversificazione economica, la banca centrale degli Emirati ha allocato 1.36 miliardi di dollari per finanziare le piccole medio imprese emiratine e creare nuovi posti di lavoro per la popolazione locale. Questa iniziativa va vista nell’ambito del progetto di “emiratizzazione” del paese che punta a creare una classe dirigente locale che sia in grado di sopravvivere anche senza l’aiuto costante di lavoratori provenienti dall’occidente.
Se l’apporto del mondo occidentale è ben visto e accolto a braccia aperte dal governo Emiratino, è altrettanto importante dimostrare al mondo intero che gli Emirati sono capaci di formare dei lavoratori efficienti sia per il settore pubblico, che è già ampiamente dominato dai locali, che per quello privato, che invece è ancora in larga parte in mano agli occidentali.
La banca centrale degli Emirati metterà a disposizione altri 1.36 miliardi di dollari per finanziare l’avvento della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” in un progetto chiamato Tech Drive. Questi fondi verranno utilizzati nel corso dei prossimi 5 anni per automatizzare le tradizionali industrie manifatturiere con l’utilizzo della smart technology.
Quest’ultima iniziativa va vista nell’ambito del progetto “300 miliardi” annunciato dagli Emirati lo scorso Aprile, che punta ad incrementare il contributo del settore industriale verso il prodotto interno lordo da 133 miliardi di dirham (circa 36 miliardi di dollari) a 300 miliardi (circa 82 miliardi di dollari) entro il 2031. Il tutto dovrà essere fatto rispettando le nuove linee guida dell’economica circolare coniate dagli Emirati proprio per assicurare una crescita nel rispetto della sostenibilità e di un efficiente utilizzo delle risorse a disposizione. Negli occhi del governo Emiratino, la quarta rivoluzione industriale dovrà ridurre l’impronta ambientale del settore industriale e al tempo stesso rafforzarne la competitività.
Dal punto di vista giuridico, gli Emirati adotteranno una nuova legge sulla gestione e sull’utilizzo dei dati personali dei residenti. La “UAE Data Law” si pone come obbiettivo quello di incrementare il potere decisionale dei residenti sulla condivisione dei propri dati personali cosi da proteggerne la privacy. La legge è stata stilata di comune accordo con alcune delle più importanti aziende tecnologiche al mondo, a dimostrazione del fatto che gli Emirati non vogliono spaventare le cosiddette “big tech” companies, anzi, puntano proprio a creare un ambiente che possa ricreare il più possibile quello della Silicon Valley.
Va visto sotto questo aspetto l’iniziativa dei “100 Coders Every Day” che incrementerà il numero di programmatori informatici nel paese da 64,000 a 100,000 nel giro di un anno. L’obbiettivo è quello di esportare la tecnologia sviluppata negli Emirati nel resto del mondo così da contribuire a creare una vera e propria economia digitale. A questa iniziativa si aggiungerà il più grande summit mondiale sulla programmazione, il PyCon, che verrà tenuto per la prima volta a Dubai nell’estate del 2022. Gli Emirati puntano ad attrarre il maggior numero di programmatori informatici per creare una classe di talento digitale che possa permettere al paese di raggiungere l’obbiettivo prefissato di 500 nuove tech companies emiratine nel corso dei prossimi 5 anni.
A pochi giorni dall’avvio di Expo gli Emirati dimostrano ancora una volta di pensare già “al dopo”, mettendo in campo delle riforme e offrendo dei sostegni economici che puntano a rivoluzionare l’aspetto giuridico ed economico del paese. Le iniziative di cui abbiamo parlato in questo articolo, insieme a quelle che usciranno nelle prossime settimane, saranno la base su cui si svilupperà il futuro di questo paese. Un futuro che sarà più accogliente verso i residenti, più rispettoso verso l’ambiente, e più tecnologico verso il settore industriale.

Classe 1998, Andrea ha trascorso la propria adolescenza a Dubai, città in cui vive da quasi 9 anni. La passione e l’interesse verso la regione medio orientale lo hanno spinto a perseguire i suoi studi universitari alla New York University di Abu Dhabi, dove si è laureato nel 2020 con un BA in Scienze Politiche e Studi Legali. Attualmente si occupa di comunicazione per Expo 2020 tramite il sondaggista americano Frank Luntz.