Conviene ancora investire a Dubai nel 2022? Ne parliamo con Daniele Pescara, CEO di Falcon Advice, che vive stabilmente nell’Emirato di Dubai e che ha deciso di ampliare la sua attività con l’apertura di nuovi uffici per la sua selezionata clientela italiana.
Perché nel 2022, quando tutta l’economia mondiale sta subendo una battuta d’arresto, tu hai deciso di ampliarti aprendo un ufficio più grande?
Credo che l’economia mondiale abbia raggiunto un grado di maturità molto elevato, differenziandosi da Paese a Paese ma generalmente colpita negli ultimi due anni, sia essa online o tradizionale.
Pertanto, da qui ai prossimi 20 mesi sono fermamente convinto che rimarranno in quasi tutte le nicchie di mercato solo aziende molto strutturate, fortemente capitalizzate e con ampia disponibilità di liquidità. Per questo motivo, ho deciso di reinvestire ancora una volta, ampliando i miei servizi e la mia attività.
Il grado di maturità del mercato è talmente elevato che i tuttologi non avranno più spazio: oggi come oggi, le proposte economiche sono molto differenziate sia perché il potere d’acquisto si è comunque limitato, sia perché i “piccoli”, per ovvi motivi, hanno già chiuso o stanno chiudendo. Il mercato sarà sempre più rivolto ad aziende importanti che sappiano dare un valore aggiunto in termini di qualità, prodotto venduto e servizio offerto.
Quali sono i settori in cui conviene investire a Dubai nel 2022?
Io consiglio sempre ai miei clienti di proseguire a Dubai quello che hanno iniziato nel proprio Paese d’origine, in sostanza di continuare a fare ciò che sanno fare, di migliorarlo e di adattarlo alle esigenze di oggi. La storia tutta italiana del broker che vuole aprire una pizzeria e del pizzaiolo che si vuole reinventare broker è un’eccezione e non la normalità: spesso si vuole fare della vendita del sogno la regola ma, per mia esperienza e per quella dei miei clienti, tutto ciò non corrisponde alla realtà dei fatti.
Oggi un investimento va fortemente ponderato e, quindi, è necessario essere ferrati nel proprio settore di riferimento. In generale, bisogna puntare sulle proprie competenze al 100% e sul miglioramento costante: infatti, l’investimento più grande è su se stessi, sull’ottimizzazione delle proprie risorse personali. Perché? Semplice, perché solo investendo su di noi e sulla qualità dei nostri servizi e/o delle nostre attività potremmo affrontare il 2022, anno nel quale si tornerà alla vendita attraverso il passaparola, che negli ultimi anni era stata accantonata. Infatti, le recensioni positive e le testimonianze dei clienti soddisfatti avranno sempre più una grande attrattiva per l’acquisizione di nuovi utenti, a discapito invece del marketing online che, pur mantenendo una posizione di predominanza, andrà rivalutato a seguito dell’aumento esponenziale del costo della pubblicità e del costante l’aggiornamento dei motori di ricerca e dei nuovi algoritmi dei social network.
Sinceramente, sono anche stanco di elencare una serie di settori più proficui e altri meno favoriti per gli investimenti: io consiglio sempre di puntare su di sé e su ciò che più si conosce.
Quali difficoltà potrebbero riscontrarsi se si sceglie di investire a Dubai?
Sicuramente Dubai, rispetto al resto del mondo, conserva un ottimo appeal per gli investitori, sia per chi decide di investire in beni immobili, mobili o finanziari. Il mercato emiratino continua, infatti, ad attrarre le maggiori eccellenze del mondo e questo sia perché a Dubai si pagano poche tasse ma soprattutto per l’approccio al business che qui cambia le cose. Quindi non è l’investimento in sé ma la mentalità con la quale si fa: ciò che voglio dire è che, oltre ai vantaggi fiscali, c’è un approccio liquido al mercato che punta alla decisione e non all’indecisione.
Per questi motivi, prima di partire dall’Italia per investire a Dubai è fondamentale avere le idee chiare: per farlo, è necessario appoggiarsi a professionisti di un certo tipo. Ad oggi, tra l’altro, le banche emiratine possiedono 7 volte la liquidità che c’è in circolazione: quindi, anche da questo punto di vista, l’investitore milionario agli occhi degli istituti di credito, è la regolarità. L’obiettivo è valorizzare l’apporto umano oltre che quello monetario.
Quali suggerimenti ti senti di dare a chi si affaccia per la prima volta sul mercato di Dubai?
Il consiglio è che se continuerete a fare quello che avete sempre fatto, continuerete ad ottenere quello che avete sempre ottenuto: sembra una banalità detta così, ma il mercato di Dubai ha la necessità di avere persone molto convinte di quello che sarà il loro percorso nel territorio. Parliamo di un mercato estremamente liquido, quindi, se non c’è la giusta mentalità, non consiglio di spostarsi da casa propria. Il metodo più efficace per raggiungere i propri obiettivi è proprio l’approccio che deve essere propositivo al business, perché qui si vive di questo, si respira proprio questo. Quindi, se sino ad oggi ci si è limitati a stare nel proprio, sarà molto difficile riuscire ad avere successo a Dubai. A meno che non si parta con la consapevolezza che Dubai non sta aspettando nessuno: Dubai guarda al futuro, voi siete pronti?
Che futuro vedi per l’Italia e che futuro vedi per Dubai?
Quale futuro potrei vedere per un Paese che non sa più rappresentare nessuna classe sociale sia dal punto di vista del contribuente, sia dell’imprenditore, ma soprattutto del lavoratore dipendente? Per gli italiani, invece, c’è ancora un margine di sopravvivenza proprio perché l’italiano aggrappato alle sue radici ha sempre mantenuto un certo tipo di prestigio e fama per i lavori più tradizionali. Tutte quelle attività manuali, artigianali e servizievoli che hanno reso celebre l’Italia nel mondo, infatti, sono e restano nel cuore e nel sangue dei nostri connazionali, ma si sono fermate ad un approccio anacronistico che poteva funzionare negli anni ’80, senza la capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato. Anche tu avrai una pasticceria storica, una gioielleria importante o la classica fabbrichetta nel tuo paesino che non ha nemmeno un sito internet aggiornato: la corrente di pensiero è retrograda, ferma e seduta.
Gli italiani, però, hanno un’opportunità in quei lavori dove ancora siamo molto richiesti, magari aprendosi alle nuove possibilità offerte dai giorni nostri e dal nuovo vivere il mercato. Quindi, il pensiero diffuso dei più di passare dalla periferia italiana al Dubai Mall aspettandosi di essere acclamato a braccia aperte è totalmente distorta perché basata solo nell’”ideale italiano”. Per quanto riguarda invece Dubai, va sottolineata l’ottimale gestione che ha saputo fare della liquidità, cosa che a lungo termine paga sempre. Inoltre, l’Emirato premia chi sa assumersi dei rischi d’impresa rispetto a chi vive ancora di indecisioni.

The Dubaitaly Press Team
Dubaitaly è il magazine online degli italiani a Dubai che dal 2014 propone news, informazioni, consigli e servizi personalizzati per chi vuole trasferirsi, chi è appena arrivato, chi vive negli Emirati da tempo, chi è solo di passaggio o chi, semplicemente, ama sia Dubai che il “Made in Italy”.