Al Ain è una delle principali città degli Emirati Arabi situata al confine con l’Oman e ad un ora e mezza di macchina circa dalla capitale Abu Dhabi. Essendo nel cuore del deserto e ovviamente non avendo sbocco sul mare, la città presenta paesaggi naturalistici molto particolari totalmente agli antipodi di quelli a cui potremmo essere abituati noi in Italia. In ogni caso, l’esperienza di un safari nel deserto e la visita alla cosiddetta “Oasi della sorgente” immersa nel verde, sono assolutamente due mete imperdibili per qualunque turista.
Proprio quest’ultima rappresenta uno dei luoghi più visitati quando si giunge ad Al Ain, il posto perfetto per portare la famiglia o gli amici a scoprire l’evoluzione della flora e dell’arte dell’agricoltura in questa regione nei secoli. L’oasi presenta infatti un falaj (antico sistema di irrigazione della zona) che è ancora operativo e si articola in affascinanti sentieri serpeggianti che sono ombreggiati da una tettoia naturale composta da quasi 150 mila palme di dattero e alberi da frutto!
Con oltre 1200 ettari di terreno, questa rigogliosa oasi offre scorci unici sulla natura della regione e mette in mostra le costruzioni dei primissimi abitanti di quest’area. Infatti, l’acqua che alimenta l’oasi proviene sia dai pozzi che dall’antico sistema falaj attingente a falde acquifere sotterranee o di montagne lontane che consegnano poi l’acqua, anche per diversi chilometri, alle fattorie attraverso un sistema di acquedotti nel sottosuolo. Si tratta senz’altro un’opera di straordinaria ingegneria in quanto la distribuzione è rigorosamente applicata e implementata bloccando i canali in un modo che l’acqua venga indirizzata solo alle aree richieste.
Seppure sia diventata Patrimonio dell’UNESCO nel 2011, l’oasi è stata aperta al pubblico molto di recente in seguito alla costruzione di un eco-center e di una vasta rete di sentieri ombreggiati. Le misure adottare per preservare il delicato ecosistema dell’oasi si sono rivelate fondamentali insieme all’inestimabile contributo portato dagli agricoltori di Al Ain con i loro tradizionali metodi di coltivazione.
Cambiando totalmente genere di visita, anche il deserto presenta un suo fascino per nulla secondario. Il safari ad Al Ain è senza dubbio un must: un indimenticabile tour in questo parco situato ai piedi del Jabel Hafit, la vetta più alta degli Emirati, di oltre 200 ettari ospitante uno dei più grandi safari africani artificiali del mondo con tutti i suoi animali e piante.
L’esperienza del safari nel suo complesso è assolutamente unica e mozzafiato dato che i turisti sono accompagnati da guide emiratine che conoscono tutto sulla flora e fauna del luogo. Leoni africani, rinoceronti bianchi, struzzi, gru, zebre, gnu, gazzelle, cudù, orice dalle corde a sciabola in pericolo d’estinzione e molte altre specie saranno visibili durante l’escursione.
Si ha inoltre un’ampia gamma di opzioni tra cui scegliere per il safari. Si può optare per il furgoncino a 22 posti con autista e guida che seguirà un percorso prestabilito nell’area; in alternativa ci si può addentrare nel safari anche autonomamente a bordo della propria auto. Per concludere la serata si potrà anche gustare un’ottima cena vicino al territorio riservato ai leoni.

Milano, Mosca ed ora… Dubai! Tre cuori pulsanti dell’economia mondiale nonché principali fulcri culturali e di attrazione turistica dei rispettivi paesi… Tre splendide città nelle quali ha trascorso gli anni dell’università alternando al percorso di studi in Lingue per l’Impresa diverse esperienze lavorative in ambienti multiculturali. Viaggi e pallone sono le sue passioni di sempre, ed ora, nella luccicante metropoli emiratina, pronto ad intraprendere una stimolante avventura all’insegna delle opportunità e della scoperta.