“L’unico hotel a sette stelle al mondo”,
così una giornalista britannica ha descritto il Burj Al Arab durante una visita prima dell’apertura ufficiale nel dicembre del 1999. Tale descrizione, frutto dello straordinario fascino generato da questa magnifica struttura, è erronea, in quanto la categoria sette stelle non esiste! Cinque stelle è infatti ufficialmente il ranking più alto per un albergo, ma a quanto pare, per il Burj Al Arab si può fare un’eccezione.
Designato dall’architetto inglese Tom Wright e costruito in appena 5 anni, il Burj Al Arab, letteralmente “la Torre Araba”, è il quinto hotel più alto del mondo e, senza ombra di dubbio, uno dei più lussuosi del pianeta. L’edificio, appartenente alla catena Jumeirah Hotels Group, vanta un’incredibile altezza di 321 metri: tanto per interderci, è 14 metri più alto della Torre Eiffel a Parigi e solamente 60 metri più basso dell’Empire State Building di New York! Questo spettacolare capolavoro di architettura ed ingegneria si erge su un’isola artificiale appositamente costruita che dista 280 metri dalla costa ed è connessa alla terraferma tramite un ponte privato. La sua forma invece richiama quella della vela di una nave, proprio a questo nome il Burj Al Arab è comunemente associato soprattutto dal pubblico italiano.
In prossimità del 59esimo piano, sporge dalla struttura principale una piattaforma circolare per l’atterraggio degli elicotteri che, in questi vent’anni, è stata luogo di sorprendenti avvenimenti ed eventi di ogni genere. Il più iconico è stato nel 2005, quando la piattaforma è stata trasformata in un campo da tennis in erba sintetica per ospitare il campione Roger Federer in una partita contro Andre Agassi per la promozione del Dubai Duty Free Men’s Open, un torneo di tennis nell’emirato.
Malgrado la sua imponente altezza e dimensione, proprio per la sua forma e architettura che riducono del 39% lo spazio abitabile, il Burj Al Arab contiene soltanto 202 suite a due piani. I prezzi di queste camere sono ovviamente esorbitanti, la media è di oltre 2000 dollari a notte ma, nonostante ciò, l’albergo è sempre pieno ed altamente richiesto in quanto molti lo considerano come una once-in-a-lifetime experience. E per completare l’esperienza, gli ospiti, al momento del loro arrivo in aeroporto, possono optare per un transfer privato a bordo di una Rolls-Royce, oppure, in alternativa, a bordo di un elicottero!
Anche l’esperienza culinaria non va messa in secondo piano. All’interno del Burj Al Arab ci sono nove bar e ristoranti, tutti offrono una vista mozzafiato sullo skyline di Dubai e sul Golfo Persico. Uno dei più celebri ma allo stesso tempo sostanzialmente inaccessibile data la sua perenne condizione di fully booked, è il leggendario Al Mahara (letteralmente “Ostrica”). Un arco dorato all’ingresso e un gigantesco acquario blu creano l’atmosfera perfetta per trascorrere una serata magica all’insegna di prelibatezze a base di pesce. Da menzionare anche i ristoranti Al Muntaha (letteralmente “Il più alto”) e Skyview che ospitano chef del calibro di Francky Semblat e Kim Joinié-Maurin, i quali, durante la loro carriera, hanno collezionato sei stelle Michelin prima di unirsi al Jumeirah Group nel 2019. Infine, il soffitto di Swarovski più grande del mondo costituito da circa 21 mila cristalli rappresentanti la Via Lattea si trova all’interno del ristorante giapponese Junsui.
Milano, Mosca ed ora… Dubai! Tre cuori pulsanti dell’economia mondiale nonché principali fulcri culturali e di attrazione turistica dei rispettivi paesi… Tre splendide città nelle quali ha trascorso gli anni dell’università alternando al percorso di studi in Lingue per l’Impresa diverse esperienze lavorative in ambienti multiculturali. Viaggi e pallone sono le sue passioni di sempre, ed ora, nella luccicante metropoli emiratina, pronto ad intraprendere una stimolante avventura all’insegna delle opportunità e della scoperta.