Perché i podcast di qualità arrivano sempre dall’Occidente? E’ partita da qui l’idea di Isra Abu Zayed e Jamil Adas: un programma radiofonico online che parli della vita degli expat arabi di seconda generazione a Dubai. E così ha preso forma Hamburger Generation, già alla sua quinta puntata. Un successo inaspettato per i due giovani ragazzi di origine giordano-palestinese, tanto che Apple li ha contattati per capire come sviluppare il progetto.
Isra, quando non è seduta dietro al microfono, probabilmente è incollata a un computer portatile che lavora alla sua tesi di dottorato o che tiene una lezione alla figlia di 5 anni sull’empowerment femminile o sulla sostenibilità ambientale. Jamil, invece, oltre ad essere il responsabile delle campagne e dei contenuti per una società di influencer marketing, è il fondatore dell’iniziativa dedicata alla poesia The Poetryhood (della quale avevamo parlato su queste pagine).
Perché Hamburger Generation? “L’idea principale del podcast, come suggerisce il nome – ci hanno spiegato Isra e Jamil – è la Hamburger Generation, ovvero la generazione di mediorientali cresciuti mangiando hamburger e vivendo uno stile di vita da expat, con influenze occidentali e internazionali”. Il progetto è nato dalla frustrazione che Isra e Jamil, avidi ascoltatori di podcast, condividevano: l’assenza di una rappresentazione dei giovani mediorientali nella scena dei podcast
“La maggior parte dei contenuti provenienti dal Medio Oriente tocca temi politici, religiosi o imprenditoriali – proseguono – il che va bene, ma non è quello che cercavano noi”. Jamil e Isra volevano una trasmissione leggera, divertente, dove poter ascoltare le storie di tutti i giorni degli expat mediorientali, come loro. E così hanno deciso di buttarsi in questa avventura. Con un obiettivo preciso: “quello che speriamo di ottenere con il podcast – spiegano – è di dare una voce alla generazione mediorientale che è stata finora sotto rappresentata nei media. Giovani che hanno storie da raccontare, con punti di vista, idee ed esperienze complesse e internazionali…magari facendoci una bella risata”. Per il futuro, il loro impegno sarà quello di fare crescere la comunità di podcast a Dubai e trasformare il progetto in eventi di storytelling con pubblico dal vivo.
Se volete guardare Dubai da un nuovo punto di vista, ecco i link per seguire Hamburger Generation:

Elisabetta Norzi arriva a Dubai nel 2008. Nata e cresciuta a Torino, dopo una laurea in Lettere Moderne si trasferisce a Bologna per un master di specializzazione in giornalismo. Qui conosce la realtà dell’associazionismo emiliano e decide di occuparsi di tematiche sociali. Entra nella redazione dell’agenzia di stampa Redattore Sociale, collabora per il Segretariato Sociale della Rai e per il gruppo Espresso-Repubblica. Giramondo per passione, comincia a scrivere reportage come freelance con un servizio sulla Birmania durante la “rivoluzione zafferano”, ripreso dalle principali testate e televisioni italiane. Dopo diversi anni come corrispondente da Dubai (Peacereporter, Linkiesta), fonda Dubaitaly.