Dalle linee rette e minimaliste, dagli spazi luminosi e la struttura armonica, la Casa del Libro di Sharjah si staglia nei pressi della città universitaria e trae ispirazione dalla Grande Biblioteca di Baghdad, seppur rappresentandone un’interpretazione più moderna.
L’House of Wisdom di Baghdad fu una vera e propria accademia pubblica risalente al periodo del regno abbaside, noto per aver dato slancio all’età dell’oro islamica. Presso la Casa della Sapienza si traducevano opere dal greco e dal siriaco in arabo ed un gran flusso di intellettuali e uomini dotti provenienti dall’Europa e dal Medio Oriente ne frequentava la ricchissima biblioteca. Nel 1258, tuttavia, il primo istituto culturale islamico del mondo medievale, luogo di gloria e fioritura letteraria, cadde vittima della ferocia mongola la cui tempesta incendiaria non risparmiò nessuna delle biblioteche della città. Si narra, infatti, che durante i giorni dell’assedio guidato dal Khan Hulagu le acque del fiume Tigri scorressero nere d’inchiostro.
È sull’impronta del lascito culturale dell’accademia di Baghdad che nasce la House of Wisdom di Sharjah. L’iconica meraviglia architettonica, la cui struttura richiama le dune del deserto, si inserisce in un paesaggio lussureggiante grazie ai giardini di rara bellezza e alle fontane perimetrali al viale d’ingresso. Il cortile coperto per protezione dai raggi solari, custodisce le diverse facciate dell’edificio ed ampie vetrate creano incredibili spettacoli di luce nelle sale interne. Il paesaggio che circonda la House of Wisdom è diviso in due sezioni: il South Garden che ospita il giardino giapponese, il North Garden, arricchito da una piscina ed un gran numero di piante grasse. Nel mezzo una scultura a spirale si snoda verso il cielo: un rimando agli antichi rotoli arabi utilizzati nella scrittura e nelle traduzioni.
Progettata da Foster and Partners e sviluppata dalla Sharjah Investment and Development Authority, la House of Wisdom si estende su 12.000 metri quadrati.
Le origini della stupefacente biblioteca risalgono al 23 aprile 1996 quando per volontà dell’UNESCO venne istituita la Giornata mondiale del Libro. La scelta di questa data non è stata lasciata al caso, ma fu individuata in ricordo di tre illustri scrittori, Miguel de Cervantes, William Shakespeare e El Inca Garcilaso de la Vega venuti a mancare proprio il 23 aprile 1616. In occasione della Giornata mondiale del libro, Sharjah riceve il premio “World Book Capital 2019” divenendo la prima città nella regione del Golfo e terza città nel mondo arabo a ricevere il titolo di Capitale mondiale del libro dall’UNESCO. Il premio rappresenta un riconoscimento all’attività di promozione della cultura perseguita dall’emirato, anche grazie all’ideazione della Fiera del libro nata nel 1982 ed ora evento letterario più importante del mondo arabo. Solo l’edizione del 2018 ha visto la partecipazione di 77 paesi e 2,23 milioni di visitatori che hanno avuto accesso a 20 milioni di libri.
La casa del libro di Sharjah rappresenta più di una semplice casa per i libri. È un luogo di idee da creare e scambiare tra persone e culture. Una casa per dilettanti e professionisti, un’oasi per la comunità locale e meta imperdibile per gli stranieri, un modello per future biblioteche, in cui poter accedere a fonti di conoscenza tradizionali e digitali.
A riassumere tutto questo in poche parole è lo stesso slogan della capitale del libro emiratina: Open books open minds, libri aperti, menti aperte.

Responsabile Editoriale Dubaitaly, content e copywriter.