Fonte primaria di vita. Spesso purificatrice, ma anche capace di incontrollabile forza distruttiva. Nella tradizione musulmana l’acqua accompagna la vita dei credenti e, attraverso riti e pratiche quotidiane, ne scandisce i momenti più significativi, dalla nascita alla morte: nell’acqua vengono lavati i neonati e con l’acqua viene praticato il ghusl, la purificazione dei morti.
La più sacra di tutte le acque è quella di Aab-i-Zamzam, nei pressi della Ka’aba meccana, che i pellegrini sono soliti raccogliere in piccole quantità per riportarla in dono ad amici e parenti al rientro dal loro viaggio.
Ed è proprio per celebrare l’elevato simbolismo di questo elemento che, dalla collaborazione tra l’Autorità dei musei di Sharjah (SMA) e la Fondazione Torino Musei nasce la mostra Drop by Drop, Life Falls from the Sky. Ospitata dal Museo della civiltà islamica di Sharjah, l’evento espositivo aprirà le porte ai visitatori a partire da giovedì 10 giugno e propone un leitmotiv originale quanto affascinante: la connessione tra acqua, arte ed Islam.
Arricchita da centoventi elementi tra opere d’arte, utensili ed oggetti, la mostra consente di approfondire il perché dell’importanza dell’acqua, non solo per le abluzioni, ma anche per il significato emblematico ed iconologico riportato nel Corano. I quattro temi in cui si articola l’esposizione esplorano, infatti, i contesti nei quali acqua e cultura islamica si combinano dando luogo a tradizioni, usi e costumi ormai antichissimi: dalle benedizioni all’hammam, dalla cura dei giardini ai riti in cui il concetto di pulizia e purificazione diventa momento essenziale nel rapporto con la divinità.
Molti degli oggetti esibiti sono stati messi a disposizione da sedici rinomate collezioni pubbliche e private italiane, oltreché da quelle del Museo della Civiltà Islamica di Sharjah e dal Sharjah Art Museum. Tra questi: manoscritti, oggetti in metallo, ceramiche, vetri, tessuti, tappeti, pietre. Tra le antiche meraviglie è possibile apprezzare, in tutto il loro abbacinante fulgore, anche una ciotola ottomana del XIX secolo, risalente al dominio ottomano nei Balcani; utensili del mondo bizantino, veneziano e del Nord Europa; una serie di fiasche utilizzate dai pellegrini in viaggio verso la Mecca ed una fontana d’acqua proveniente da Ghazni, in Afghanistan, scolpita in marmo con decorazioni geometriche arabeggianti. Fa’ da corredo all’evento anche un catalogo di 300 pagine, pubblicato in arabo, inglese e italiano, con più di centoventi illustrazioni e saggi sul tema protagonista della mostra.
L’evento culturale nato dalla sinergia tra le autorità emiratine e italiane riflette senza dubbio l’impegno costante da parte di entrambi i Paesi nell’instaurare un dialogo tra le due culture nonché il continuo interscambio, non solo nel mondo dell’arte, ma anche in quello della formazione, della ricerca, del cinema e dell’editoria, con il coinvolgimento delle istituzioni politiche preposte alla diplomazia culturale.
Drop by Drop, Life Falls from the Sky, diventa così il luogo in cui religione e natura si intrecciano, Dio e l’uomo si avvicinano e frammenti di storia rivivono nel presente, rendendo per questo la mostra assolutamente imperdibile.

Responsabile Editoriale Dubaitaly, content e copywriter.