Dalla Sardegna a Dubai. Microalghe, come la spirulina, che catturano l’anidride carbonica, principale causa del cambiamento climatico in corso, e la trasformano in ossigeno. Succede a Dubai, nel padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, premiato peraltro come miglior progetto imprenditoriale dell’anno durante i prestigiosi Construction Innovation Awards, un padiglione lodato anche dal NYT per la sua bellezza. Ad occuparsi di questa tecnologia all’insegna della sostenibilità e tutta made in Italy è stata la Tolo Green, uno dei partner tecnici del padiglione Italia, dove la parola d’ordine è “sostenibilità”. La sfida è partita da una domanda: si può eliminare o quantomeno ridurre la CO2, la temuta anidride carbonica o biossido di carbonio, emessa anche dal nostro stesso respiro? La risposta è si. Ma si può fare anche di più.
Al padiglione Italia dell’Expo infatti, microalghe coltivate in enormi vasche assorbono la CO2 emessa dal respiro dei visitatori e la restituiscono all’esterno come ossigeno. Le microalghe in questione sono di tre tipi, spirulina, dunaliella ed haematococcus, e ad occuparsi di questa tecnologia è stata la Tolo Green, partner tecnico del padiglione Italia. Guidata da Gilberto Gabrielli, già docente all’Università Bocconi, la Tolo Green da sei anni investe nella produzione biologica di microalghe e da 14 anni in energie rinnovabili. Le preziose alghe, coltivate al momento in un impianto in Sardegna, sono ricche di proprietà nutrizionali e la Tolo Green ne sta attivamente studiando i suoi vari utilizzi. La spirulina, soprattutto, la più ricca di proteine e amminoacidi, la rende incredibilmente versatile in moltissimi ambiti, da quello alimentare (viene utilizzata in alcuni estratti freschi cui dà un tipico colore azzurro) ai fertilizzanti.
Il padiglione Italia, ideato da Carlo Ratti e Italo Rota è dotato di vasche per la coltivazione di questi micro-organismi, e si può veramente dire che respiri da solo. Le alghe, infatti, presenti in vasche inserite nella struttura stessa del padiglione, nutrendosi dell’anidride carbonica rilasciata dal respiro dei visitatori sono in grado di rimetterla in circolo sotto forma di ossigeno. Le alghe prodotte dalla Tolo Green, coltivate attualmente in un impianto in Sardegna, rappresentano un importante opportunità per il raggiungimento del target della decarbonizzazione entro il 2050.
Il primato nella produzione di microalghe in Europa, attualmente, spetta alla società portoghese Algae for Future (A4F), che ogni anno arriva alla quota di 100 tonnellate di produzione. La produzione di Tolo Green, grazie al secondo impianto che è in costruzione in Sardegna, si aggirerà attorno alle 60 tonnellate anno di produzione di alghe. A beneficiare di questi micro-organismi è anche il Gruppo Boero, leader nel settore dei prodotti vernicianti, che ha dipinto il tetto del padiglione Italia col tricolore più grande del mondo, utilizzando anche vernici derivate da queste alghe.
L’Expo di Dubai, aperto per sei mesi, dal 1 ottobre fino al 31 marzo 2022, consentirà ai visitatori di osservare il processo di crescita e lavorazione delle microalghe e, grazie all’istallazione di alcuni pannelli digitali, sarà possibile conoscere in tempo reale i valori di CO2 “mangiata” dagli organismi e le quantità di ossigeno rilasciata dagli stessi. L’aria purificata, verrà rimessa in circolo all’esterno del padiglione, dando vita ad una vera e propria economia circolare, tutta made in Italy.

The Dubaitaly Press Team
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