Rolex Middle Sea Race, Expo Dubai e sostenibilità con Giovanni Soldini

da Nov 7, 2021Expo 2020, Highlights, Italian Stories, News

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Ha l’aria pacata e la pelle abbronzata, capelli schiariti dalla salsedine e l’espressione di chi possiede l’esperienza di mille vite maturata nell’acqua, al sole e nel sale dei tanti mari che ha navigato. Giovanni Soldini, l’eccellenza del velismo italiano, fa appassionare anche i più profani di questa specialità grazie alle ormai innumerevoli prodezze cui ci ha abituato. Una vita vissuta a suon di record, tra giri del mondo –due per l’esattezza- e traversate transoceaniche. Sei Québec-Saint Malo, sei Ostar, tre Transat Jacques Vabre.

Dalla Maserati Vor70, fulmine dei mari, come dimostrano gli importanti primati raggiunti nella Cadice-San Salvador o nella New York-San Francisco Gold Route, alla Maserati Multi 70, il trimarano oceanico di 21,20 metri con un albero alare di 29, a bordo del quale lo skipper italiano ha iniziato nel 2016 la sua nuova avventura. Pochi giorni fa il rientro in Italia dopo aver sfidato più di 20.000 miglia e conquistato il secondo posto alla Rolex Middle Sea Race 2021, una prova durissima per Giovanni ed il suo team fosse anche solo per il vento che soffiava implacabile oltre i 30 nodi.

La Rolex Middle Sea Race è la regata che si svolge nelle acque del nostro Mediterraneo attorno ad arcipelaghi e vulcani, lungo lo stretto di Messina e poi verso le Eolie, le Egadi, Pantelleria e Lampedusa, sino all’arrivo a Malta.

Lo abbiamo intervistato per avere il suo punto di vista non solo su quest’ultima prova, ma anche per ciò che riguarda l’inaugurazione del Padiglione Italia ad Expo 2020 Dubai, alla quale il primo ottobre scorso ha partecipato in qualità di ospite speciale.

Quale è stato il momento più intenso della Middle Sea Race?

“È stata una regata intensa, combattuta miglio dopo miglio contro Argo e Mana, due barche molto simili a Maserati. Siamo riusciti a girare a Trapani per primi con un bel vantaggio su Argo, ma poi siamo entrati in una vasta zona piena di temporali e buchi di vento e, nei vari bordeggi, i nostri avversari sono riusciti a superarci. Al passaggio di Lampedusa, con 6 miglia di ritardo, proprio mentre stavamo cercando di attaccare al massimo, si è rotto il cilindro idraulico che tiene la sartia e quindi l’albero è caduto sotto vento. Quello è stato il momento più drammatico. Fortunatamente, siamo riusciti a salvare l’albero e a fare una riparazione “last minute” che ci ha permesso comunque di arrivare secondi.”

Le tue impressioni su questa Expo?

“La partecipazione all’apertura di Expo ed in particolare all’inaugurazione del Padiglione Italia è stata indubbiamente un’esperienza affascinante, con così tanti Paesi riuniti in solo luogo a condividere con il mondo intero le idee più all’avanguardia e le tecnologie più avanzate. Il Padiglione Italia mi è piaciuto molto, così come sono rimasto colpito dai tanti elementi innovativi relativi soprattutto al tema della sostenibilità. A questo proposito, il mio auspicio è che si insista con sempre maggior determinazione per il raggiungimento di un’economia sostenibile.”

Secondo te in occasione di Expo, l’Italia ha apportato il suo contributo al tema della sostenibilità ambientale?

“Penso che la direzione e la voglia ci siano, ma è giunto il momento di mettere in pratica azioni più concrete e, soprattutto, coraggiose. Credo si possa ottenere molto di più dall’impiego delle energie rinnovabili, ma bisogna avere il coraggio di puntare fino in fondo a quest’obiettivo. È necessario, quindi, snellire la burocrazia e fare in modo che, finalmente, anche in Italia sia possibile investire nei settori più sottovalutati, come quello eolico, fino ad oggi sacrificato e bloccato dalla burocrazia e dalle scelte politiche del nostro Paese. Abbiamo sole e vento in abbondanza ed è ora che si inizi ad investire seriamente nel rinnovabile e nel sostenibile, cosa che ci permetterebbe di diventare in una nazione virtuosa. Tutto questo è possibile! Ed è anche l’unica strada che abbiamo per costruire un futuro in equilibrio con la natura.”

 

La presenza di esponenti dello sport, in occasione dell’apertura del Padiglione, un Padiglione dedicato alla sostenibilità, ha restituito l’immagine di un Paese che connette, unisce e far convergere temi ed interessi a livello si diplomatico ed istituzionale, ma anche, e soprattutto, a livello umano. In fondo la sostenibilità, come la tutela dei nostri mari e delle nostre terre, ci riguarda individualmente.

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